7 Giugno 2009 – elezione del Parlamento Europeo

A giugno i cittadini europei saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanti al Parlamento Europeo.

Ben strano parlamento, sostanzialmente privo di poteri, anche di quello dell'iniziativa legislativa.

La grave crisi economica che fronteggiamo dovrebbe renderci consapevoli della assoluta inadeguatezza delle attuali istituzioni europee a dare una risposta adeguata raggiunta attraverso un procedimento democratico.

IL Parlamento Europeo, l'unica istituzione eletta dai cittadini è priva di potere, mentre la Banca Centrale Europea, i cui vertici non sono eletti dai cittadini; ma designati con una procedura non democratica, e nemmeno trasparente, gode di un enorme potere senza rispondere ad alcuno delle scelte operate.

 

Noi riteniamo che il Parlamento Europeo debba avere più potere, come ogni altro parlamento al mondo, e che la BCE debba rispondere agli organi istituzionali  democraticamente eletti, come, ad esempio avviene per la Federal Reserve negli USA.

L'Unione Europea è limitata nella sua capacità di risposta alla crisi da trattati, norme e proposte di trattati permeati da un'ideologia neoliberista che la vogliono ridotta a pura area di libero scambio.

Ora più che mai si sente la necessità di una Costituzione dell'Unione Europea, frutto del lavoro di una assemblea costituente democraticamente eletta, che coniughi l'affermazione dei principi di libertà e democrazia con il riconoscimento di quei diritti sociali che completano l'idea stessa della cittadinanza, ponendosi sul solco dedlla migliore tradizione costituzionale europea, quella delle Costituzioni democratiche nate dalla sconfitta del nazifascismo e che sono state la  base degli ideali fondatori dell'Unione Europea

 Fatte queste doverose premesse, esiste il problema di cosa fare,subito, di fronte alla crisi, vogliamo lanciare un appello per alcuni punti minimi, da adottare nei “primi cento giorni” successivi alle elezioni.

Maggiori saranno le adesioni a questo appello più forza avremo per spingere candidati, forze politiche e istituzioni a dichiarare le proprie posizioni in merito.

 

Punti minimi da sottoporre ai Comitati Locali e alle associazioni nazionali degli Attac dell’UE

In previsione delle prossime elezioni del PE riteniamo necessario individuare pochi punti minimi da affrontare con urgenza.

Ai singoli punti segue una brevissima descrizione si rimanda all’ampia documentazione predisposta dai vari Attac per un’analisi approfondita.

1.         Istituzione di una Tobin Tax a livello di area dell’Euro

Le ragioni dell’adozione della Tobin Tax sono state indicate da Attac da ormai dieci anni e sono state confermate dall’attuale crisi; a queste si aggiunge la specifica necessità di sottrarre l’Euro a oscillazioni speculative.

L’area dell’Euro costituisce un ambito ottimale per l’applicazione della TobinTax.

2.         Emissione di un prestito europeo in Euro per finanziare l’intervento europeo contro la crisi

L'emissione europea serve ad impedire l'annunciata  “guerra dei tassi” tra stati europei, che pure condividono la stessa valuta, le cui conseguenze minerebbero la solidarietà europea ed aggraverebbero la crisi.

L’emissione di Bond in Euro da parte dell’UE, tramite la BCE, deve corrispondere ad un piano comune di intervento,

che deve:

sostenere l’economia reale, difendere il lavoro, favorire la formazione e la ricerca, particolarmente quella orientata allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile:

che NON deve:

finanziare gli artefici del crollo anche tramite l’acquisto detitoli spazzatura (o loro garanzia) con i soldi dei contribuenti.

3.         Rapida approvazione di una direttiva che garantisca la natura non concorrenziale dei servizi di pubblica utilità

                   L'universalità del servizio pubblico e della sua funzione sociale costituiscono elementi fondanti del modello sociale europeo e possono contribuire ad attutire le drammatiche conseguenze sociali di una grave crisi economica.

4.          Diffusione e promozione del software GPL (General Public License)

Adottare nelle Pubbliche amministrazioni e favorire l’adozione nelle imprese del Software libero e aperto significa, oltre ai noti vantaggi tecnici, affrancare il sistema economico europeo da quella che è diventata un’autentica corvée neo-feudale a favore di un sistema monopolistico extra-europeo.

 

I seguenti Comitati Locali di Attac (...), le seguenti associazioni nazionali di Attac (...) e quanti aderiscono (...) invitano le forze politiche e i candidati che si presentano alle prossime elezioni europee a pronunciarsi su questi punti.