Considerazioni di Peter Wahl (ATTAC Berlino) sulle recenti dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco a proposito della tassazione delle transazioni finanziarie.  Che sia arrivato il momento di una nuova mobilitazione a favore della Tobin Tax?   

Il ministro tedesco delle Finanze Peer Steinbrueck e il suo collega ministro degli esteri Frank Steinmeier si sono dichiarati a favore di una tassa globale sulle transazioni finanziarie.

Lo hanno reso noto in un’intervista al quotidiano nazionale Sueddeutsche Zeitung “I costi della crisi non devono ricadere sui piccoli e medi contribuenti – hanno detto – ci deve essere un’equa ripartizione degli oneri”.

Propongono una tassa internazionale sulle transazioni finanziarie, da riscuotere non solo sulle transazioni valutarie – come per la Tassa Tobin – ma su tutti i tipi di transazioni finanziarie, comprese equity,certificates e derivati. 

L’idea era stata inizialmente suggerita l’anno scorso dall’Institute for Economic Research WIFO di Vienna (Stephan Schulmeister, Margit Schratzenstaller, Oliver Picek. General Financial Transaction Tax Motives, Revenues, Feasibility and Effects.  www.wifo.ac.at/wwa/jsp/index.jsp?fid=23923&id=31819&typeid=8&display_mode=2

Essi propongono un tasso dello 0,05%.Steinbrueck ha anche detto che presenterà la proposta al vertice del G20 a Pittsburg. 

L’iniziativa interviene due settimane dopo che Lord Turner dell’ Autorità inglese di controllo aveva proposto di introdurre una tassa sulle transazioni valutarie.  Anche se questi fatti danno un forte impulso alla rivendicazione della società civile che da dieci anni a questa parte chiede l’introduzione della Tassa Tobin o della sua variante Tassa Spahn, non dobbiamo farci illusioni sui propositi Steinbrueck/Steinmeier.

Le loro dichiarazioni vanno collocate nel contesto dell’attuale campagna elettorale in Germania. Le elezioni federali si terranno il 27 settembre e il Partito Socialdemocratico SPD – come tutti gli altri partiti laburisti – è in una situazione disperata.Alle recenti elezioni regionali e a quelle europee ha registrato il peggiore arretramento nei suoi 100 anni di vita.

Nel contempo,  il nuovo partito di sinistra DIE LINKE sta rafforzandosi con la crisi e la questione della giustizia sociale sta diventando sempre più prioritaria.  Inoltre, la proposta di Steinbrueck non è stata concordata con la Cancelliera Merkel, dalla quale è finora alcuna reazione. Ma data la sua dipendenza ideologica e politica dall’industria finanziaria, sarebbe un miracolo che accettasse di presentare questa proposta a Pittsburg. 

Non da ultimo, Steinbrueck sostiene che la tassa in questione dovrebbe essere applicata su scala mondiale. Il che significa destinarla anticipatamente al fallimento perché egli sa benissimo che Wall Street e la City di Londra non consentiranno ai loro Governi di accettare una proposta del genere.  Tuttavia, la società civile dovrebbe cogliere questi spunti ed intervenire con forza nel dibattito.