Comunicato di Attac France  Per una vera Tassa Tobin 

La profondità della crisi che da due anni colpisce il mondo intero fa sì che molti di quelli che fino a ieri celebravano la deregolamentazione e la finanziarizzazione, fanno oggi acrobazie d’immaginazione per chiudere le falle da loro stessi aperte.  I recenti voltafaccia dei governi francese, tedesco e inglese dimostrano il vicolo cieco in cui si sono cacciate le politiche liberiste.

Così il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, viene a proporre un “contributo volontario sulle transazioni finanziarie ai fini dello sviluppo”. 

Ma non è una cosa seria. Sia per il carattere volontario di una simile tassa che ricorda curiosamente la fede nella capacità delle banche e delle istituzioni finanziarie di auto-regolarsi e la mal riposta fiducia nella capacità dei meccanismi spontanei del mercato a produrre stabilità finanziaria e armonia sociale. Sia perché la minuscola entità della tassa (0,005% ) è tale da “rassicurare i finanzieri” come ammette lo stesso ministro Kouchner. 

In realtà, i paesi più forti dell’UE vogliono arrivare al vertice di Pittsburg ostentando una proposta che sanno inapplicabile: è ben nota l’avversione degli Stati Uniti a qualunque limitazione alle transazioni, e tutte le istituzioni europee, di cui essi fanno parte, si rifiutano di creare una tassa degna di questo nome. 

In queste condizioni, ATTAC, di cui molti rappresentanti sono riuniti in questo fine settimana a Parigi -Nanterre, ribadisce che:

  • uno stretto controllo dei movimenti di capitali è indispensabile per porre fine all’instabilità e alla speculazione finanziaria
  • una tassa del tipo Tobin deve essere applicata a tutte le transazioni finanziarie con un tasso efficace (lo stesso Tobin proponeva dallo 0,5 all’1%) prevedendo la possibilità di aumentarlo fortemente per stroncare ogni movimento speculativo emergente
  • la tassa sarebbe tanto più efficace se applicata a livello mondiale ma, fin da ora, è perfettamente applicabile a livello dell’Unione europea, tenuto conto del grado di integrazione delle economie e del posto che l’UE occupa nel mondo
  • la tassa dovrebbe far parte di un insieme di misure coerenti e capaci di ridurre il potere della finanza sulle società: soppressione dei paradisi fiscali, limitazione delle rendite finanziarie, eliminazione dei bonus, creazione di un polo pubblico del credito controllato democraticamente

Infine, voler contribuire allo sviluppo dei paesi poveri  è bene, lasciar loro la possibilità  di gestire lo sviluppo sarebbe meglio: sovranità alimentare, annullamento del debito pubblico, fine immediata di tutti i piani di aggiustamento strutturale, redistribuzione delle ricchezze, libera circolazione delle conoscenze e delle tecniche per uscire dalla crisi, in particolare quella ecologica, ne sono le condizioni assolutamente necessarie. 

Attac Francia

20 settembre 2009