Risposta al Sindaco della Città di Torino

a seguito della sua intervista su La Stampa del 1° maggio 09

Signor Sindaco,

nella Sua intervista a La Stampa del 1° maggio  Lei taccia di populismo l’azione della  nostra associazione e ci rimprovera di aver applaudito – dalla tribuna del pubblico – gli interventi dei consiglieri della Lega e di AN sulla delibera di fusione Iride-Enìa.

Come può lanciare queste accuse contro posizioni che sono state espresse con atti formali dal Consiglio comunale durante la Sua amministrazione?

Proprio la nostra Associazione –  il 21 maggio 2003, nel pieno della mobilitazione internazionale contro l’AGCS -  aveva organizzato un incontro di Susan GEORGE, Vice Presidente di Attac France, con Lei e con l’allora presidente della Provincia Mercedes Bresso per concordare una serie di iniziative – anche istituzionali – contro la politica del WTO. In quell’ occasione la presidente Bresso ci informò di aver sottoscritto la Risoluzione finale del 3° Forum delle autorità locali a Porto Alegre 2003, che impegna gli Amministratori locali a “difendere e promuovere i servizi pubblici contro i processi di privatizzazione”.

Successivamente, con Ordini del Giorno approvati il 23 Giugno 2003 e il 14 Febbraio 2005, il Consiglio Comunale di Torino dichiarava la propria opposizione alla liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali, aderiva agli Stati Generali delle Comunità Locali d'Europa contro l'AGCS, dichiarava il territorio di Torino "Zona fuori dall'AGCS", ospitava ufficialmente il Comitato di Pilotaggio e negli anni seguenti partecipava alle convenzioni internazionali di Bobigny, Liegi e Ginevra.

Il vertice WTO di Hong Kong ha sancito il fallimento di quella politica liberista e riteniamo, con soddisfazione,  di avervi contribuito.

Le ricordiamo inoltre le varie prese di posizione di Attac Torino negli anni successivi, e di recente le lettere che Le abbiamo inviato  il 9 ottobre e il 12 dicembre 2008, quest’ultima avente per oggetto: “ Le angustie del bilancio comunale non servano da alibi per la privatizzazione dei servizi pubblici locali”, sulla quale abbiamo ottenuto un’audizione nella competente commissione consiliare, a cui ha partecipato il Vice Sindaco Dealessandri. Questi ed altri documenti, compresi quelli sull’operazione Iride Enìa, sono visibili sul nostro sito www.attactorino.org.

Noi riteniamo che i servizi pubblici e i beni comuni non debbano essere sottratti ai cittadini di Torino appellandosi al principio da Lei evocato della “contendibilità di qualsiasi comando” in nome dell'ideologia liberista, vera causa dell'attuale crisi globale.

Rispetto ad altre Sue sgradevoli affermazioni su presunte simpatie di Attac, Le ricordiamo soltanto che Attac, in Italia e in Europa, è profondamente radicata nella tradizione democratica.                                                                 

Attac Torino

Torino, 5 maggio 2009