Riprendiamoci la Cassa!

Nuova finanza pubblica e sociale

L'appello 

Debito, salvataggi delle banche, spread, finanziarizzazione mercati, spending review, troika, privatizzazioni, austerity…
Non è come ce la raccontano.
La privatizzazione delle Poste e della Cassa Depositi e Prestiti non sono una risposta alla crisi.
Cosa puoi fare tu? 
Cosa possiamo fare tutti assieme?
Parliamone all’assemblea pubblica del comitato torinese per una nuova finanza pubblica e sociale
Torino – mercoledì 11 Settembre 2013
Presso Arci Caffè Basaglia, via Mantova 34, dalle ore 20.30

Clicca qui per leggere/scaricare il volantino

Il nostro risparmio postale per 150 anni ha creato benessere: ha finanziato le scuole dei nostri figli, i nostri acquedotti, ospedali, case, strade.
Per 150 anni la Cassa Depositi e Prestiti, istituita da Cavour, ha raccolto il risparmio postale, lo ha remunerato con tassi non alti ma sicuri e lo ha prestato, con la garanzia dello Stato e a tassi agevolati, ai Comuni per costruire servizi e opere di pubblica utilità.
Il nostro risparmio creava benessere, garantiva il lavoro e lo sviluppo anche in periodi di crisi (svolgendo quella che gli economisti chiamano “funzione anticiclica”).

Ma gli ultimi Governi hanno snaturato il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti.
L’hanno trasformata da Ente Pubblico in Società per azioni e con l'ingresso nel suo capitale delle Fondazioni Bancarie, la sua attività si sta privatizzando divenendo sempre più simile a quella di una “banca d'affari”.
Di conseguenza il risparmio dei cittadini verrà sempre più utilizzato per operazioni finanziarie, per creare profitto per gli azionisti, facendo aumentare i rischi per i risparmiatori e salire alle stelle i tassi richiesti ai Comuni per finanziarne gli investimenti.

A queste manovre si accompagna il graduale smantellamento del servizio postale come finora l’abbiamo conosciuto: da servizio di pubblica utilità, diffuso su tutto il territorio (dalla metropoli al paesino di montagna), accessibile a tutti, sta divenendo, una normale attività d’impresa volta al profitto. E la sua definitiva privatizzazione si avvicina.

Dicono che i soldi non ci sono, che le privatizzazioni sono un male necessario. Non è vero: ci sono, sono tanti e sono nostri. E allora tutti dobbiamo fare qualcosa per invertire la rotta.


www.perunanuovafinanzapubblica.it
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