TTF

La Tassa sulle Transazioni Finanziarie

Una piccola tassa sulla finanza. Una grande risorsa per i più poveri e il pianeta

Cos'è la TTF 

La proposta di ATTAC non trova ancora il necessario consenso dei 27 Paesi membri dell’UE. La piazza finanziaria di Londra, tra le più importanti del mondo, ha dettato il No del Governo inglese, altri si sono accodati.

Ma Francia, Germania, Austria e da ultimo anche Italia e Spagna con altri Paesi,proporranno al prossimo vertice di Bruxelles del 29 giugno di ricorrere alla “cooperazione rafforzata” per introdurre la TTF nei rispettivi Paesi.


Non condividiamo
la riduzione della tassa dallo 0,05% da noi proposto, a un esiguo 0,01% per i prodotti derivati, rendendo dubbio l’effetto dissuasivo sulla speculazione finanziaria e
Chiediamo
l’assunzione di chiari impegni in merito alla destinazione delle risorse da non usare per finanziare le banche o ridurre il debito, ma per politiche sociali interne, programmi di lotta alla povertà nel mondo e di contrasto ai cambiamenti climatici, tenuto anche conto che lo stesso Parlamento Europeo con il voto, a larga maggioranza, dello scorso 23 maggio aggiunge questi obiettivi alla proposta della Commissione emendandola in questo senso.

Benché auspicabile un’applicazione su ampia scala, la TTF per funzionare non ha bisogno di essere introdotta in tutti i 27 Stati Membri o nell’Eurozona. Forme di tassazione delle transazioni finanziarie applicate in via unilaterale esistono già in 40 Paesi nel mondo a dimostrazione che, se il modello della tassa è ben strutturato, non provoca alcuna delocalizzazione delle attività finanziarie.

I 9 Stati Membri, tra cui l’Italia, che il 7 febbraio u.s. hanno chiesto alla Presidenza Danese di accelerare il processo di introduzione della TTF, rappresentano oltre il 90% del PIL di tutti i Paesi dell’Eurozona ed oltre il 60% del PIL dell’intera UE. Si stima che una TTF applicata in questi nove Stati possa generare un gettito di circa 40 miliardi di Euro all’anno.

Una TTF capace di guardare non solo ad obiettivi di sviluppo sociale interni ai confini europei, ma anche ad obiettivi internazionali di lotta alla povertà nel mondo e di contrasto ai cambiamenti climatici, contribuirà alla crescita e porrà le basi per una più giusta società per le prossime generazioni.

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27 giugno 2012