13/09/2016 UN, DUE, TRE…STELLA! Sulla necessità a Roma di uno scatto della città
I primi due mesi della nuova amministrazione di Roma Capitale, aldilà della pressione mediatica e politica senza precedenti a cui è stata e continua ad essere sottoposta, stanno dimostrando alcuni deficit strutturali del Movimento 5Stelle.
Il primo e più evidente deficit consiste nella mancanza di una visione sistemica della città. Senza questa visione, non si accede all’idea di città come sistema complesso con differenti dislocazioni dei poteri (rendita fondiaria e immobiliare, sistema bancario e finanziario, multiutility in borsa come Acea, partecipate come Atac e Ama, governo, prefettura e questura, Vaticano, solo per citare i più evidenti) e si rischia di cadere nell’errore di pensare che l’aver preso il governo della città coincida con l’aver preso il potere nella stessa.
Due sono le immediate conseguenze di questo equivoco.
La prima è che si pensi che con la vittoria elettorale il più sia stato compiuto e che si tratti ora solo di amministrare meglio delle precedenti esperienze di governo. L’idea che la squadra di governo debba essere scelta attraverso i curriculum e le competenze tecniche astrae totalmente il governo della città dai terreni del conflitto e della partecipazione, ovvero dalla politica in quanto tale, e la
direzione delle scelte viene affidata ad una somma di competenze individuali, di per sé immaginate come oggettive e neutrali rispetto alle contraddizioni della città.