No, Mattia Feltri, non usi il noi maiestatico per coinvolgere nelle responsabilità del debito milioni di italiani che ne sono le vittime, spesso anche inconsapevoli.

Il suo noi addossa la “colpa” del debito a 4,5 milioni di poveri riconosciuti dalle statistiche ufficiali, a milioni di disoccupati e precari senza prospettive di un lavoro degno, a una moltitudine di anziani che non si sono ridotti all’austerità  per aver dissipato risorse o ricchezze. Se una colpa hanno, è  di aver subito senza ribellarsi, essersi piegati per sopravvivere, aver venduto non solo la loro forza lavoro ma anche la loro dignità al potente  economico, politico e purtroppo sì, anche religioso, di turno.

No, Mattia Feltri, paese di cuccagna sarà per voi. Per noi non lo è mai stato. Né vogliamo che, superata l’emergenza, ritorni ad esserlo per pochi.

Usi il suo invidiabile stile per far capire che l’interesse pubblico e non quello privato è la forza trainante della fuoriuscita dall’emergenza.

 

Questo il pezzo di Feltri:

La Stampa, 10 aprile 2020, prima pagina

Il paese di cuccagna

Mattia Feltri

Gli aiuti di cui usufruì la Germania nel Secondo dopoguerra, attraverso il Piano Marshall e l'estinzione di metà del debito, sono stati abbondantemente ricordati, e pure le ragioni, poiché senza una Germania in grado di risollevarsi il mondo occidentale libero e prospero avrebbe avuto altro volto e ulteriori difficoltà. Non ci sarebbe stata Europa senza Germania come non ci sarebbe Europa, domani, senza Italia (oltretutto che il coronavirus non è nostra responsabilità). Tenderci la mano non dovrebbe essere una questione di solidarietà ma di identità e destino comuni, se mai questa Europa li riconosce. Né si dovrebbe obiettare sul nostro debito pregresso, mostruoso, perché proprio il mostruoso debito tedesco sollecitò il soccorso di allora. Una differenza sostanziale però c'è. Per la sciagura provocata e infine subita, la Germania visse la Stunde Null, l'Ora Zero in cui con senso di colpa si ricominciò tutto da capo, zitti, a testa bassa, sopportando i sacrifici. In capo a dieci anni, l'economia era di nuovo florida. Noi non abbiamo nessun senso di colpa. Da vent'anni il nostro Pil cresce molto meno di quello dell'Eurozona, ma non è colpa nostra. Abbiamo continuato a indebitarci per vivere al di sopra delle nostre possibilità, ma è colpa di qualcun altro. E' degli euroburocrati, dei politici corrotti, degli immigrati, dei comunisti, dei fascisti, degli imprenditori, dei sindacati, degli evasori fiscali, dei fannulloni del pubblico impiego, del Nord egoista, del Sud lazzarone, dei vecchi, dei giovani e della Luna in Scorpione, ma non nostra. Noi i soldi degli altri li rivendichiamo come un diritto, quello di fare cuccagna.

Gli aiuti di cui usufruì la Germania nel Secondo dopoguerra, attraverso il Piano Marshall e l'estinzione di metà del debito, sono stati abbondantemente ricordati, e pure le ragioni, poiché senza una Germania in grado di risollevarsi il mondo occidentale libero e prospero avrebbe avuto altro volto e ulteriori difficoltà. Non ci sarebbe stata Europa senza Germania come non ci sarebbe Europa, domani, senza Italia (oltretutto che il coronavirus non è nostra responsabilità). Tenderci la mano non dovrebbe essere una questione di solidarietà ma di identità e destino comuni, se mai questa Europa li riconosce. Né si dovrebbe obiettare sul nostro debito pregresso, mostruoso, perché proprio il mostruoso debito tedesco sollecitò il soccorso di allora. Una differenza sostanziale però c'è. Per la sciagura provocata e infine subita, la Germania visse la Stunde Null, l'Ora Zero in cui con senso di colpa si ricominciò tutto da capo, zitti, a testa bassa, sopportando i sacrifici. In capo a dieci anni, l'economia era di nuovo florida. Noi non abbiamo nessun senso di colpa. Da vent'anni il nostro Pil cresce molto meno di quello dell'Eurozona, ma non è colpa nostra. Abbiamo continuato a indebitarci per vivere al di sopra delle nostre possibilità, ma è colpa di qualcun altro. E' degli euroburocrati, dei politici corrotti, degli immigrati, dei comunisti, dei fascisti, degli imprenditori, dei sindacati, degli evasori fiscali, dei fannulloni del pubblico impiego, del Nord egoista, del Sud lazzarone, dei vecchi, dei giovani e della Luna in Scorpione, ma non nostra. Noi i soldi degli altri li rivendichiamo come un diritto, quello di fare cuccagna.

 


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