ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Educazione popolare rivolta all’azione
Risposta deludente dell’Assessore Mazzoleni alla nostra Interpellanza del cittadino discussa in Consiglio comunale lunedì 9 settembre 2024, v: https://youtu.be/ZeEXdRNQSD0
Chiedevamo di sapere finalmente se l’area Thyssen verrà bonificata nel vero senso della parola, e cioè liberata completamente dai metalli pesanti e idrocarburi nocivi alla salute umana e all’ambiente e dal cromo esavalente tossico e cancerogeno che avvelena anche la falda idrica. Se verranno quindi ripristinate le condizioni naturali del suolo per “trasformare una rilevante e maggioritaria porzione di esso nel PARCO PUBBLICO URBANO” previsto dalla deliberazione n. 134 approvata dal Consiglio comunale il 18 marzo scorso.
Finora noi sappiamo – e deploriamo - che il Piano MISO di Messa in sicurezza Operativa sempre rinviato e che dovrebbe partire questo mese si settembre, si limiterà a isolare il sito inquinato con una bella cappa di cemento sulla quale sarà buttato uno strato di terreno per far vivere il cosiddetto “verde su soletta” che non ha alcuna funzione sul microclima, nessun beneficio sull’ambiente e la biodiversità. Sarebbe questo il Parco Urbano Pubblico promesso dalla delibera del marzo scorso?
Quel che sta succedendo lì accanto, nell’area Bonafous, ci fa pensare al peggio. Le notizie di stampa di questi giorni ci dicono che nell’area Bonafous “tra la fine del 2025 e l’inizio 2026 saranno pronte le costruzioni previste dalla nuova proprietà Re Rebaudengo: la sede dell’azienda, uno studentato e altro . Ma il suolo Bonafous è stato bonificato? O semplicemente sepolto in una bara di cemento sulla quale verranno costruite le nuove opere?
Noi temiamo che ciò avvenga anche nell’area ThyssenKrupp nella quale le concentrazioni di cromo esavalente tossico e cancerogeno si mantengono ancora molto al di sopra dei valori limite Per ammissione della stessa proprietà AST a giugno 2023 la concentrazione di cromo esavalente risultava ancora di 440 microgrammi/litro rispetto ai limiti di legge di 5 microgrammi/litro.
Avremmo voluto sentirci dire che finalmente – a 17 anni dal disastro della Thyssen - il Comune di Torino inizia un percorso certo di bonifica totale e di restituzione di quel bene alla città, senza escludere la possibilità dell’esproprio previsto dal DPR 327/2001 - Testo Unico sulle Espropriazioni per Pubblica Utilità e dall’art 838 del codice civile che "si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell'arte, della storia o della sanità pubblica.”
Nulla di tutto ciò, solo l’annuncio che se ne parlerà diffusamente nella riunione congiunta delle commissioni consiliari Urbanistica e Ambiente convocata per il 30 settembre p.v. alle ore 11,30 in Sala Orologio del Palazzo comunale. La riunione è aperta al pubblico e invitiamo fin d’ora i cittadini/e a partecipare di persona oppure collegandosi al seguente indirizzo: http://www.comune.torino.it/multimedia/commissioni/ cliccando poi su Sala Orologio.
Torino, 12 settembre 2024
Attac, Comitato di Torino -
ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Educazione popolare rivolta all’azione
Da 17 anni Thyssen e Arvedi hanno abbandonato la fabbrica incendiata nel dicembre 2007 con 7 operai morti.
Da 17 anni continuano a inquinare il suolo con idrocarburi e la falda idrica con cromo esavalente tossico e cancerogeno.
Solo il magistrato Guariniello è riuscito a portare a termine il processo con la condanna dei responsabili aziendali. Thyssen e Arvedi però, d'amore e d'accordo con Comune e Regione, hanno continuato ad avvelenare i torinesi evitando di bonificare il sito e applicare la legge europea e nazionale "chi inquina paga" .
Di fronte alla proposta di delibera di iniziativa dei cittadini torinesi per la bonifica dell’area Thyssen per insediarvi il nuovo ospedale Maria Vittoria invece che alla Pellerina, la Circoscrizione 5 ha fatto orecchie da mercante e il Consiglio comunale l’ha addirittura respinta. Salvo poi – con un sussulto di dignità – approvare la delibera di trasformazione di gran parte dell'area Thyssen in Parco Urbano Pubblico.
Thyssen Arvedi si sono immediatamente risvegliati ed hanno subito impugnato questa delibera con un ricorso al TAR cercando così di impedire che quel sito industriale dismesso diventi una grande area verde per il quartiere e per tutta la Città.
Vogliamo credere che i Magistrati del TAR non siano condizionati dai poteri forti e si pronuncino tempestivamente in nome del popolo italiano.
Ma devono fare la loro parte anche la Circoscrizione, il Sindaco e il Consiglio comunale:
chiediamo
al Sindaco Lo Russo di avviare finalmente l’esproprio dell’area ThyssenKrupp esercitando i poteri conferitigli dal DPR 327/2001 Testo Unico sulle espropriazioni per pubblica utilità e dall’art 838 del codice civile che "si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città o alle ragioni dell'arte, della storia o della sanità pubblica, richiamato anche dall'art. 5, comma 2, del recente Regolamento dei Beni Comuni Urbani del Comune di Torino.
alla Presidente del Consiglio comunale di Torino di recuperare l’autonomia e la dignità istituzionale della nostra assemblea elettiva verificando lo stato dei lavori della Giunta nell’adempimento della deliberazione n. 134 del 18 marzo 2024 di trasformazione dell’area Thyssen in Parco Urbano Pubblico.
al Presidente della Circoscrizione 5 di convocare un’assemblea aperta per fare il punto della situazione della bonifica e della trasformazione dell’area Thyssen in Parco Urbano Pubblico.
Torino, 24 luglio 2024
Attac, Comitato di Torino -