Attac Torino Attac Torino
  • Home
  • Stop TTIP!
  • Debito
  • TTF
  • Nuova Finanza
    • Riprendiamoci la Cassa!
      • Materiali per la campagna dal sito nazionale
      • Attivati! Come partecipare alla campagna
    • Notizie, articoli e documenti
    • Resoconti di riunione
  • UniversAttac
    • UniversAttac 2018
    • UniversAttac 2015
    • UniversAttac 2014
    • UniversAttac 2013
    • UniversAttac 2012
    • UniversAttac 2011
    • UniversAttac 2009-2010
    • UniversAttac 2019
  • Campagne
    • Piano Regolatore
      • Sul futuro dell'area ThyssenKrupp
      • Sul futuro della Cavallerizza
    • Europa
      • L'Europa che vogliamo
      • La critica di Attac al trattato di Lisbona
      • Contro la direttiva Bolkestein
    • Beni Comuni
      • Le aziende pubbliche torinesi
      • Beni Comuni
      • Campagna torinese per l'Acqua Pubblica
      • Campagna referendaria per l'Acqua Pubblica
      • ...Non solo Acqua
      • Che brutto clima!
      • Risoluzioni contro l'AGCS
    • Sulla finanziarizzazione
    • Tfr e fondi pensione
    • TAV
    • Archivio Tobin Tax
    • Intercomprensione
    • Torino Precaria
    • Miscellanea
  • Quaderni
  • 5x1000

16 Giugno: iniziativa pubblica "Privatizzazione: Liberismo senza Libertà"

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
11 Giugno 2018
locandina 16Giugno
 
Malgrado la volontà dei cittadini si sia espressa in senso contrario, con tutte le modalità previste dalla nostra Costituzione fino al Referendum del 2011,la privatizzazione dei servizi pubblici continua. Si  afferma che sia sufficiente una quota azionaria, sempre più esigua col passare del tempo, in mano pubblica per garantire una finalità orientata al Bene Comune: 
 
E’ FALSO.

L'ingresso di capitale privato orientato al profitto, serve solo a giustificare la radicale mutazione del ruolo della presenza pubblica: non più tutela dell'interesse dei cittadini ma utilizzo dei beni comuni per estrarre risorse in modo da nascondere lo strozzamento della finanza locale provocato dei tagli ai trasferimenti statali.
Ma non si tratta solo di denaro.   I processi di privatizzazione hanno espropriato i cittadini non solo della proprietà di aziende che le generazioni passate hanno costruito per le necessità di del bene comune, ma mettono in pericolo la conservazione di preziose risorse naturali e finirebbero inevitabilmente per anteporre lo scopo di lucro al benessere e alla stessa salute dei cittadini. Per rispondere a questa minaccia occorre conoscerne con precisione i vari aspetti e i rispettivi collegamenti. Esaminiamo insieme un caso concreto che ci tocca tutti da vicino:  IREN AMIAT TRM 
 
VENERDI 15 GIUGNO, ore 17,30 -  Caffè Basaglia, via Mantova 34, Torino -  Invitiamo tutte e tutti a partecipare.
 
Interverranno
Stefano Risso - Attac Torino
Oscar Brunasso, Laura Piana -  Rifiuti Zero Piemonte
Pino Cosentino - Attac Genova
 
Documentazione:
 
- Introduzione di Mariangela Rosolen (Attac Torino): Torino: Come si dilapidano i beni pubblici  [.pdf, 234 KB]
 
- Intervento di Laura Piana (Rifiuti Zero Piemonte) [.pdf, 4.2 MB]
 
- Intervento di Oscar Brunasso (Rifiuti Zero Piemonte) [.pdf 915 KB]
 
- Intervento di Pino Cosentino (Attac Genova) [.pdf, 4.6 MB]
 
- Intervento di Stefano Risso (Attac Torino)  [.pdf 575KB]
 
Video:
 
 

Di nuovo: l’alibi del debito per distruggere i beni comuni

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
29 Settembre 2017

 

Non accettiamo che il Comune di Torino metta in vendita IREN


Si sta aprendo un vivace dibattito in città sulla vendita parziale o totale di IREN per coprire i buchi di bilancio. Il ritornello è lo stesso che ci viene ripetuto da un anno e mezzo a questa parte: non abbiamo scelta, pena il pre-dissesto di bilancio con tagli indiscriminati a tutti i servizi o addirittura il Commissariamento da parte del Governo. Qualcuno nella maggioranza guarda al futuro augurandosi che vengano assegnate a Torino le Olimpiadi del 2026 (sic!).

A un anno e mezzo dalla sua elezione, la maggioranza che ci governa ha avuto tutto il tempo di capire che così non risolve nemmeno l’emergenza (la vendita prevista delle azioni IREN frutterà nella migliore delle ipotesi circa 27 milioni e non i 70 inizialmente sperati); solo una goccia nel mare di oltre 3 miliardi di debiti del Comune, utile solo a rinviare all’anno prossimo scelte ancor più dolorose!

Perché non è stato ancora dato seguito alla promessa elettorale di un’indagine che avrebbe smascherato la trappola del debito e del patto di stabilità? Questa è la strada per riprendere in mano, da cittadini, il destino della nostra comunità e riappropriarsi della democrazia che smette di essere tale ogni volta che si antepongono gli interessi delle lobby finanziarie e immobiliari all'incomprimibilità della spesa necessaria a garantire quei servizi inseparabili dall’effettiva cittadinanza.

Il Movimento 5stelle che si propone di mettere al centro delle proprie politiche i cittadini si spieghi: di quale colpa i cittadini torinesi si sono resi responsabili al punto da doverla espiare?

Quale voce in capitolo hanno avuto i cittadini sulle scelte che hanno portato la città ad accumulare un “rosso” da record? Chi ha scelto di gettare AEM in balìa del mercato, di creare una costosissima “scatola” finanziaria di nome FSU - Finanziaria Sviluppo Utilities srl che, ricordiamolo, nel 2011 ha dovuto svalutare il capitale di ben 257 milioni di euro?

Leggi tutto …

Uno vale l’altro? Fassino propone, Appendino dispone e per fare cassa vende IREN ai privati

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
21 Settembre 2017

Utilizzando la legge sul voto maggiorato il Comune può conservare un apparente controllo pubblico su IREN pur cedendo la maggioranza del pacchetto azionario ai privati. Un controllo apparente, perché limitato all’assegnazione delle poltrone nel Consiglio di amministrazione, ma non sugli investimenti, l'indebitamento e la misura dei dividendi che viene invece decisa da chi ha la maggioranza della proprietà.

In questi giorni il Consiglio comunale si accinge a votare due deliberazioni che portano a compimento quanto previsto dall’Amministrazione Fassino: la vendita di azioni IREN che condanna l’azienda alla privatizzazione.

Una scelta sbagliata
Un incasso di 70 milioni su oltre 3 miliardi di debito non risolve nulla. Il debito di Torino continua a strozzare ogni possibilità di sviluppo della nostra città. Ma ormai è diventato l’alibi per una politica sempre più feroce di austerità di cui l’attuale maggioranza si fa diligente esecutrice. Dov’è finito l’impegno elettorale di fare un audit sul debito, sui derivati e sugli interessi da usura che fa pagare a tutti noi?
Forse contestare il debito può sembrare una strategia a lungo termine che non risolve le urgenze di bilancio, ma se non si fosse continuato a procrastinare forse qualche risultato, a oltre un anno dalle elezioni già sarebbe visibile. Inoltre, limitarsi ad inseguire l’esistente significa che tra un anno saremo nelle stesse condizioni, a vendere un pezzo del patrimonio pubblico per fronteggiare i debiti.

Una scelta dannosa per la città,
se davvero s’intende ridurre l’inquinamento atmosferico favorendo la transizione verso l’elettrico non si consegna la risorsa strategica dell’energia alle grandi Multiutility dell’energia, come si è fatto in passato con gli sceicchi per il petrolio.
Non si affida ai privati la produzione delle energie rinnovabili.
Non si rinuncia al governo pubblico del teleriscaldamento e relative tariffe.

Una scelta miope e anti europea,
rispetto alla tendenza europea di riprendere in mano pubblica la produzione e la gestione dell’energia : oltre 300 casi in Germania (da grandi città come Amburgo, a centinaia di Consorzi Intercomunali) e ancor più numerosi in Gran Bretagna, tra cui Leeds, Bristol, Nottingham, Liverpool, e ora anche Londra.
La proprietà pubblica dell’Azienda energetica arricchisce la gamma di strumenti a disposizione del Comune per scelte di sviluppo delle infrastrutture, del territorio, della mobilità compatibile con l’ambiente.
Basta invocare il debito per giustificare la distruzione del patrimonio cittadino. A oltre un anno dalle elezioni è ora di cambiare strada. Il Consiglio comunale di Torino impedisca la vendita di azioni IREN, e s’impegni invece perché IREN ritorni ad essere quella “gallina dalle uova d’oro” che è sempre stata la nostra Azienda Elettrica Municipale prima della privatizzazione.

Torino, 21 Settembre 2017

Venerdì 10 giugno 2016: Convegno STOP MADIA Campus Luigi Einaudi

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
06 Giugno 2016

La Madia te li porta via, difendi i Beni Comuni!

16 aprile 2015: Vendita delle azioni GTT

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
16 Aprile 2015

Il comune di Torino sogna … di far soldi

vendendo in borsa le azioni GTT

Con l’idea fissa della privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali per ricavare soldi da gettare nella voragine del debito, sul povero GTT ,i suoi lavoratori e su tutti noi utenti, le Giunte Chiamparino-Fassino le hanno provate tutte, sommando fallimenti  a spese inutili.
Prima hanno conferito GTT a FCT Holding S.r.l., società finanziaria controllata dal Comune di Torino.

Poche idee ma ben confuse

Leggi tutto …

“Città metropolitana”: dal sindaco al podestà

Dettagli
Le aziende pubbliche di Torino
01 Marzo 2015

 

“Città metropolitana”: dal sindaco al podestà  di Mariangela Rosolen

Dopo la rottamazione del Senato e delle Province, sembra proprio che adesso tocchi ai Comuni. In Provincia di Torino sono 315 e di questi ben 253 hanno meno di 5.000 abitanti (il Comune di Moncenisio ne conta in tutto 34).

Si erano organizzati, avevano consorziato servizi, coordinato la mobilità intercomunale dei dipendenti, scongiurato la chiusura degli uffici postali, degli ospedali periferici e in gran parte riescono ancora ad avere bilanci in pareggio se non in attivo! Tranne Torino che ha, come noto, un deficit abissale. Da questo deficit Torino non riesce a venire a capo con le solite politiche, che infatti non funzionano nemmeno a livello nazionale.

Leggi tutto …

Altri articoli …

  1. 7 dicembre 2012 - FSU: La Holding dei debiti
  2. 30 luglio 2012 - Consegna delle firme per l'acqua pubblica alla Provincia di Torino
  3. Azione di pressione sul Consiglio Comunale torinese contro la vendita delle quote di Amiat e TRM
Pagina 2 di 6
  • Inizio
  • Prec
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • Avanti
  • Fine

Chi siamo

Siamo il comitato locale torinese di ATTAC ITALIA. Facciamo parte della rete internazionale di ATTAC.

Per saperne di più su di noi...

Leggi lo Statuto di Attac Torino APS

Sostienici

Aiutaci a portare avanti le nostre campagne, tesserandoti o devolvendo ad Attac Torino il 5 per 1000.

Scopri come sostenere Attac Torino

Seguici

Attac Torino sui social media:

  • Facebook
  • Twitter
  • YouTube

Contattaci

Attac Torino
Cell: 347.94.43.758
E-mail: attactorino@gmail.com
Bootstrap is a front-end framework of Twitter, Inc. Code licensed under MIT License. Font Awesome font licensed under SIL OFL 1.1.
Powered by T3 Framework