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Mai più un altro 6 dicembre 2007

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Beni Comuni
08 Marzo 2023

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ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Educazione popolare rivolta all’azione

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 347 9443758 – www.attactorino.org

 

Le rovine della tragedia Thyssen sono ancora sotto gli occhi di tutti, contaminano l’aria e il Cromo VI continua ad inquinare la falda idrica. A distanza di 16 anni il Comune non ha ancora fatto rispettare la legge che impone la bonifica di quella zona a spese della proprietà. Il 13 gennaio scorso ha concesso un’altra proroga al 30 giugno del “progetto”- non ancora dei lavori – di messa in sicurezza di emergenza (MISE) della contaminazione in falda idrica da Cromo esavalente, tossico e cancerogeno. 

Come se non bastasse, il 28 febbraio si è chiuso il bando con cui la Regione Piemonte assegna migliaia di euro alla costruzione sull’area ThyssenKrupp di uno stabilimento per la produzione di idrogeno liquido, il carburante “ecologico” che dovrebbe sostituire la benzina e il gasolio.

 Ma l’idrogeno è una sostanza altamente infiammabile, una piccola perdita può provocare un incendio o un’esplosione. Anche con le misure di sicurezza più moderne e rigorose, il disastro può capitare.

 Perciò un impianto di quel genere va eventualmente costruito il più lontano possibile dai luoghi abitati o frequentati dalla popolazione come il Parco della Pellerina. Senza dimenticare la siccità incombente: per produrre 1 kg di idrogeno da elettrolisi occorrono circa 9 litri di acqua, quindi per ottenere una tonnellata di H2 si devono consumare ben 9.000 litri. l nostro governo prevede di produrre 700mila tonnellate di idrogeno/anno entro il 2030, per le quali servono circa 6,3 milioni di metri cubi di acqua… lasciando magari asciutti i rubinetti  di casa?

 Non contenti, Comune e Regione intendono distruggere l’ambiente naturale dell’area giostre e una parte del Parco della Pellerina per insediare il nuovo Ospedale Maria Vittoria, sacrificando un ecosistema di fondamentale importanza per l’ambiente, il clima e la qualità della nostra vita grazie al suo ricchissimo patrimonio arboreo, a una flora estremamente specializzata e sensibile ai cambiamenti ambientali e alla presenza di molte specie di mammiferi, uccelli e anfibi.

Non vogliamo più correre rischi tremendi

NO alla produzione di idrogeno liquido alla Thyssen

Sì alla bonifica urgente di quello spazio risanato e restituito alla Città

per insediare il nuovo Ospedale Maria Vittoria

 

Le Circoscrizioni informino compiutamente la cittadinanza

Democrazia  -  Trasparenza  -  Partecipazione

 Torino, 9 marzo 2023

Torino: dai santi sociali ai filantropi capitalisti

Dettagli
Beni Comuni
23 Gennaio 2023

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ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Educazione popolare rivolta all’azione

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Dopo aver spremuto ogni possibile valore materiale dal lavoro, dal suolo e dall’aria di Torino, lorsignori ci propongono ora di uscire da un ventennio di decadenza con il city-branding.

Un’operazione di immagine che in questi giorni a New York l‘ «asse americano»” Cirio-Lo Russo  affida  al grande capitale  perché determini le scelte concrete del nuovo Piano Regolatore della Città, tenute ben nascoste ai torinesi.

La Stampa ci dice che sognano una sopraelevata, cosiddetta  High Line,  di 700 alberi  sopra il trincerone della futura Metro2 in via Sempione, che farà certo piacere agli abitanti di Barriera di Milano.

Ma è questa la grande occasione di riqualificazione della Zona Nord prospettata dall’assessore all’Urbanistica? Dirà che non sono di sua competenza i drammatici problemi degli sfratti, degli abbandoni scolastici, della sanità pubblica allo sfascio.  E che il Sindaco cerca di portare lavoro con i cantieri, meglio se delle grandi opere come le Olimpiadi. Dimenticando che proprio le Olimpiadi del  2006 hanno affondato in un debito pauroso il bilancio della Città.

Prima di andare a New York, non sarebbe meglio andare in Barriera e rendersi conto che non è attrattiva la città incapace di rispondere ai reali bisogni di chi vi abita e lavora, di cercare di risolverli insieme, e non rimettersi più alle decisioni dei poteri forti disposti ad investire solo a fini di lucro? A camuffare ancora con sostenibilità ambientale e riqualificazione urbana le solite operazioni di sfruttamento del suolo e di speculazione immobiliare? A sostituire le elemosine di una volta con qualche briciola di filantropia, fiore all’occhiello del city branding?

Per il nuovo Maria Vittoria: espropriare l’area Thyssen e finanziare con gli utili INAIL

Dettagli
Beni Comuni
18 Gennaio 2023
 
Il Consiglio comunale e il Sindaco di Torino:
➡️ si arrovellano sulla futura sede del Maria Vittoria, bloccati dal no della Regione per l’area-giostre della Pellerina giudicata insufficiente per un ospedale che si svilupperà in orizzontale e non idonea per l’acustica e la presenza dell’elettrodotto sotterraneo;
➡️ escludono esplicitamente e a priori l’insediamento del nuovo Maria Vittoria nell’area contigua del complesso Thyssen, di dimensioni adeguate, con la scusa che costerebbe troppo riacquistarla dai privati e bonificarla. Eppure - all’epoca della tragedia – era stato prospettato il conferimento di proprietà alla Città di Torino per destinarla a funzioni sanitarie di ricerca, prevenzione e cura della salute dei lavoratori;
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