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Valutazione partecipativa del manager della Sanità di Torino Dott. Carlo Picco

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Beni Comuni
19 Aprile 2022

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Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide

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Scarica questo volantino [.pdf, 142 KB]

Scarica il modulo per la raccolta firme [.pdf, 291 KB]

 

Utenti e cittadini sono i datori di lavoro dei manager della Pubblica Amministrazione e hanno il diritto di valutare le loro prestazioni in base alle “Linee Guida sulla valutazione partecipativa nella PA”[1] emanate dal Governo nel 2019, secondo le quali la partecipazione al processo di valutazione deve essere il più possibile accessibile, inclusiva e aperta, assicurando uguale possibilità di partecipare a tutte le persone interessate.

Il dr. Carlo Picco è il direttore dell’ASL Città di Torino e deve applicare la legge sanitaria nazionale e quella regionale per la prevenzione e per la continuità delle cure per tutti gli abitanti della nostra città.

Per legge egli deve fondare la programmazione sociosanitaria sulla conoscenza e distribuzione territoriale dei bisogni reali della popolazione, che dipendono da più fattori: il genere, l’età, i rischi professionali, l’inquinamento, la condizione abitativa, la certezza e la sufficienza del reddito, il livello di istruzione, l'accessibilità ai servizi.

Il mancato conseguimento degli obiettivi di salute e assistenziali costituisce per il direttore generale grave inadempimento contrattuale e comporta la decadenza automatica dello stesso.[2] Qualora la Regione non intervenga, la sua revoca può essere richiesta dalla Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione.[3]

Noi cittadini/e torinesi,

solidali con chi vive e lavora in Aurora Rossini Vanchiglietta

riteniamo il Dr. Picco inadempiente rispetto

agli obblighi del suo incarico perché:

 

il direttore dell’ASL Città di Torino

* in tutti questi anni ha ignorato le richieste, sollecitazioni, iniziative per  dare adeguati servizi sanitari al nostro territorio, a partire dalla riapertura del Maria Adelaide,

* pur dichiarando di condividere il progetto di Riapertura dell’ex-ospedale[4], non ha mai mantenuto l’impegno, da lui assunto in ben tre incontri pubblici, di trasmettere il progetto all’Assessore regionale alla Sanità (che ancora il primo luglio 2021 ha negato di averlo mai ricevuto)

* da anni è inerte rispetto allo stato di abbandono degli 11.000 m² del Maria Adelaide e al conseguente spreco di denaro pubblico in spese di sorveglianza e utenze dell’edificio vuoto, e in affitti  di locali privati (Robe di Kappa, Nuvola Lavazza) dove effettuare vaccinazioni anti-Covid, test e tamponi molecolari,

* dal PNRR-Piano nazionale di Ripresa e Resilienza della Regione Piemonte risulta che non ha richiesto alcun finanziamento per sanità di Torino[5],  

* quando ha capito che per Torino erano disponibili decine di milioni di euro del PNRR per 18 Case della Comunità (una ogni 50 000 abitanti, aperte 24 ore su 24), 6 Ospedali di Comunità (uno ogni 100 000 abitanti) e 9 Centrali Operative, ha cambiato etichetta ai vecchi poliambulatori esistenti, e concentrato nell’ex-Ospedale Einaudi di Largo Cigna ben 2 Case della Comunità + 2 Ospedali di Comunità + 3 Centrali Operative[6]: lasciando ancora vuoto e inutilizzato il Maria Adelaide,

CHIEDIAMO pertanto

che il Dr. Carlo Picco sia rimosso dall’incarico

e sostituito da un/a dirigente in grado di rispettare la legge sanitaria nazionale e regionale per rispondere al bisogno di salute e sicurezza di chi vive e lavora in Aurora Rossini Vanchiglietta.

 

FIRMIAMO

# per difendere la nostra sanità pubblica

# per non perdere i finanziamenti  europei per la medicina di base

# per la riapertura del Maria Adelaide

 Torino, aprile 2022 

 

[1] https://performance.gov.it/system/files/LineeGuidaeRifNorm/LG_Valutazione_partecipativa_28-11.pdf

[2] Decreto Legislativo n. 502, 30 dicembre 1992, art.3-bis,

[3] Legge Regione Piemonte n.18, 6 agosto 2007, art. 7, d)

[4]   http://bit.ly/3ltQYdW

[5] https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-06/Next-generation-Piemonte_censimento-progetti-6.5.21.pdf  v. pagg. 22-27 e pagg.156-159

[6]   https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7560960.pdf

 

Dove firmare:

Sabato 7 Maggio 2022 ore 10-12 Piazza Foroni angolo Via Santhià


Sabato 21 Maggio 2022 ore 10-12 Piazza della Vittoria angolo via Villar


Sabato 28 Maggio 2022 ore 10-12 Via Moretta angolo Corso Racconigi


Sabato 4 Giugno 2022 ore 15.30-19 Corso Appio Claudio - Int.111- Parco della Pellerina


Domenica 12 Giugno 2022 ore 15-19 Via Catania angolo via Pisa


Domenica 19 Giugno 2022 ore 15-19 cso Regio Parco 28, nella parte interna pedonale del corso – fronte Torre/Scuola Lessona.


Sabato 25 Giugno 2022 ore 15-19 cso Valdocco angolo via Garibaldi 

 

Tra false promesse e illusioni: che fine farà l'ex ospedale Maria Adelaide?

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Beni Comuni
14 Aprile 2022

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Dopo oltre un anno di mobilitazioni, possiamo dire che se il Maria Adelaide non è già stato venduto, se si è tornati a parlare concretamente di riapertura dell’ospedale. Se il nostro progetto ha raccolto consensi e sostegno è merito dell’assemblea popolare, dei collettivi, dei sindacati di base, delle realtà associative dal basso.

Tuttavia la Regione, a guida Lega, si è limitata a concedere solo 1.000mq sui 13.000 per un poliambulatorio territoriale, continuando ciecamente a proporre uno studentato per le Universiadi, malgrado il disinteresse delle Università che non fanno parte del comitato promotore. Gli interessi da salvaguardare sembrano chiari, la Regione vuol fare cassa con quella struttura a qualsiasi costo. Una direzione politica ancor più imbarazzante, se pensiamo che i soldi del PNRR per la sanità prevedono la diffusione territoriale e capillare dei presidi sanitari: 1 ogni 50.000 abitanti.

Eppure, senza vergogna, la Regione – per la sola circoscrizione 7 – ha concentrato all’ex Astanteria Martini (via Cigna 74): 2 Case della Comunità, 2 Ospedali di Comunità e 3 Centrali Operative, mentre nella stessa sede di Lungo Dora Savona si rifà la facciata con 2 case di comunità. Il resto di uno dei territori più densamente popolati di Torino rimane sguarnito.

Nulla è cambiato rispetto alla solita volontà accentratrice dei “grandi poli sanitari”, anche in barba non solo alle direttive del PNRR, ma alla stessa esperienza Covid.

Ma il Comune cosa fa? Al momento si è limitato ad un banale e non vincolante Ordine del Giorno con cui si dichiara che il Maria Adelaide deve essere destinato ad uso ospedaliero all’interno del PNRR.

L’Assessore Rosatelli, alla sua prima dichiarazione pubblica dopo la nomina, si era speso per il Maria Adelaide, ma dopo mesi ancora nulla di concreto si è visto. Far buon viso a cattivo gioco non lo distingue dalla classe politica che ha sempre pubblicamente disapprovato.

Queste non sono critiche ideologiche: fra le tante esperienze di pasticcio fra PD e Lega – dopo anni di promesse pubbliche che andavano in un’altra direzione – possiamo citare la recente vendita dell’Ospedale di Settimo.

Tuttavia le lotte di questi anni hanno tenuto i riflettori accesi sul Maria Adelaide, così da costringere gli Enti Locali ad indossare una falsa maschera e muoversi nell’ombra.

È ora di svelare le ultime contraddizioni con poche domande:

  • Perché la Regione sbandiera sugli organi di stampa che il Maria Adelaide dovrà diventare uno studentato per le universiadi, anche quando le Università non sono neanche i promotori e non hanno più espresso interesse per la struttura?
  • Cosa aspetta il Comune, e l’assessore Rosatelli, a dar seguito all’Ordine del Giorno che assegna all’area non solo la destinazione ospedaliera ma anche il vincolo pubblico, prima dell’approvazione del PNRR il 31 maggio?

È nostra viva preoccupazione che a scadenza della presentazione del PNRR sulla sanità (su cui abbiamo comunque formalizzato una segnalazione agli organi di vigilanza europei), se il Comune non preme la Regione per l’inserimento dell'ospedale nel PNRR e non formalizza la sua destinazione sanitaria a carattere pubblico, il Maria Adelaide rimarrà vuoto e nuovamente in vendita al solito privato.

Su questo versante abbiamo è già iniziata una raccolta firme per la rimozione del Manager sanitario della Regione Dr. Picco, viste le sue chiare inadempienze rispetto alle leggi sanitarie e ai criteri e standard stabiliti dal PNRR.

Entro la scadenza di fine maggio terremo diverse azioni per rivendicare la giusta destinazione dell’ex ospedale.  La prima di queste è una conferenza stampa all’ex Astanteria Martini di via Cigna 74, giovedì 21 aprile ore 11.30. In vista di un momento decisivo invitiamo tutte e tutti alla partecipazione!

Mancano pochi passaggi perché il Maria Adelaide diventi una Casa della Comunità, ma dobbiamo togliere la maschera agli ipocriti.

 

Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide

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Esposto - PNRR Regione Piemonte – Missione 6 Componente 1 Sanità - Programmazione e localizzazione strutture di prossimità nella Città di Torino

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Beni Comuni
14 Marzo 2022

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Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide

Largo Maurizio Vitale 113, 10152 Torino

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Al Ministro della Sanità

Ai Responsabili dell’Unità di missione per l'attuazione degli interventi del PNRR

Al Direttore generale AGENAS

Al Ministero per la Pubblica Amministrazione -  Ufficio per la valutazione della performance

Alla Commissione Europea - Complaints

Ai Senatori membri delle Commissioni I, XIV e Politiche Europee

Al Presidente, Giunta e Consiglio regionale del Piemonte

Ai Direttori generali di ASL Città di Torino e AOU Città della Scienza di Torino

Al Direttore regionale Sanità

Al Difensore civico Regione Piemonte

Cc: Sindaco, Giunta, Consiglio comunale di Torino

 

Esposto

PNRR Regione Piemonte – Missione 6 Componente 1 Sanità  - Programmazione e localizzazione strutture di prossimità nella Città di Torino

Martedì 22 febbraio 2022 il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la deliberazione n. 219 “Programmazione relativa alle strutture di prossimità ed intermedie nelle Aziende Sanitarie Locali: localizzazione dei siti delle Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali” da realizzare con finanziamenti PNRR entro il 2026.[1]

Le scelte concrete per la Città di Torino, figurano nei 3 tabulati Excel allegati  quali parti integranti e sostanziali della deliberazione suddetta,  contenenti l’elenco delle Case e Ospedali di Comunità e Centrali Operative Territoriali da realizzare entro il 2026.

Tali scelte non corrispondono

- né alle finalità dichiarate  nella deliberazione citata:  garantire equità di accesso e capillarità e prossimità del servizio (…),il  rafforzamento delle strutture di prossimità (…)  la costruzione e la modernizzazione, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo del SSR in base ai bisogni sanitari consolidati ed emergenti della popolazione;

-  né ai Modelli e Standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale [2]  stabiliti all’art. 3 del  Decreto n. 71 del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze: “ 3. Le regioni  (…)provvedono ad adeguare l’organizzazione dell’assistenza territoriale e del sistema di prevenzione sulla base degli standard di cui al presente decreto, in coerenza anche con gli investimenti previsti dalla Missione 6 Component 1 del PNRR”.

- e tanto meno agli standard fissati dal PNRR e Faldoni allegati per l’attuazione della Missione 6 Componente 1 del PNRR stesso[3].

Lo conferma la seguente tavola riguardante la Città di Torino, dove i colori evidenziano le situazioni più anomale.

ASL

TIPOLOGIA PRESIDIO

SEDE PRESIDIO

ASL Città di Torino

OSPEDALE COMUNITA'

Torino Via Pellico 19

ASL Città di Torino

OSPEDALE COMUNITA'

Torino via Farinelli 25

ASL Città di Torino

OSPEDALE COMUNITA'

Torino corso Svizzera 164

ASL Città di Torino

OSPEDALE COMUNITA'

Torino via Cigna 74

ASL Città di Torino

OSPEDALE COMUNITA'

Torino via Cigna 75

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Pellico 19

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Pellico 28

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via S. Secondo 29 bis

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via della Consolata 10

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino corso Corsica 55

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Farinelli 25

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Spalato 15

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Monginevro 230

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Goriza 114

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino strada Villardora 220

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Pacchiotti 4

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Cigna 74

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Cigna 75

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Botticelli 130

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino lungo Dora Savona 24

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino lungo Dora Savona 26

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Montanaro 60

ASL Città di Torino

CASA COMUNITA'

Torino via Cavezzale 6

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Legnano 5

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Farinelli 5

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Cigna 74

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Cigna 74

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Cigna 74

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via degli Abeti 16

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino Via Pacchiotti 5

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino Via Botticelli 130

ASL Città di Torino

CENTRALE OPERATIVA

Torino via Pellico 19

 

Ricordato che il PNRR prevede almeno 1 Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti;
al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, si rileva che:

Colore giallo:  nello stesso sito via Cigna 74- 75 (ex Ospedale Luigi Einaudi  al confine tra le Circoscrizioni 5 e 7 di Torino Nord, estese su  38 km²  con oltre 215.000 abitanti) sono concentrate 2 Case della Comunità + 2 Ospedali di Comunità + 3 Centrali Operative,  in contraddizione con i criteri di prossimità sbandierati per ogni dove, di luogo fisico di riferimento per la comunità su cui insiste tenendo conto delle caratteristiche (…) del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi, di modello organizzativo che rende concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento e ancora luogo di prossimità, ben identificabile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento.

Per favorire la capillarità dei servizi e rendere concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento da anni gli abitanti chiedono la modernizzazione  di due edifici pubblici abbandonati, che per collocazione territoriale e  dimensioni, molto meglio rispondono  agli Standard fissati dal PNRR e del Decreto 71 per la Missione 6 Componente 1:

nella Circoscrizione 5, l’edificio ex Superga:  oltre 5.000 mq, di  proprietà del Comune, a destinazione urbanistica “poliambulatorio”

nella Circoscrizione 7, l’ex Ospedale Maria Adelaide oltre 10.000 mq,  di proprietà dell’AOU Città della Salute, a destinazione urbanistica ospedaliera contrassegnata dalla lettera H nelle relative tavole di PRG, riconfermata ancora il 20 luglio 2020 dal Consiglio comunale di Torino al punto 3.2.2.5 della Revisione del PRG della Città[4].

Colore verde: non traggano in inganno i due diversi numeri civici. Si tratta di un unico edificio (ex Consultorio antitubercolare) le cui dimensioni, pur rilevanti, sono a malapena sufficienti a contenere i servizi sanitari attualmente in funzione.

Un loro adeguamento agli standard del PNRR   potrebbe portarli a livello di 1 Ospedale di Comunità NON 2 Case della Comunità.

Colore rosso: l’edificio di via Botticelli 130 è una RSA privata, di proprietà  e gestione del Gruppo ANTEA di Biella. Non esistono spazi sufficienti per 1 Casa della Comunità + 1 Ospedale di Comunità, a meno di un improbabile e laborioso cambio di destinazione d’uso !?!? e successiva convenzione pubblico-privato?!?!  Molto improbabile il rispetto della scadenza del 2026 ?!?! Molto probabile la perdita del finanziamento PNRR.

Colore Viola : si condivide la ristrutturazione dell’ex Ospedale Valdese in 1 Casa della Comunità + 1 Ospedale di Comunità + 1 Centrale Operativa.

Incomprensibile l‘accorpamento di un’altra Casa della Comunità in quel Quartiere (San Salvario), esteso su 23,165 km² con 134.028 abitanti, che andrebbe invece collocata nell’oltre Po, del tutto privo di servizi sanitari territoriali.

Non ci soffermiamo su altre strutture di dimensioni assolutamente insufficienti rispetto agli standard del PNRR e del DM 71, e il cui ampliamento appare impossibile  per oggettiva mancanza di spazio.

Una qualsiasi ispezione europea che verifichi con normale diligenza quanto sopra esposto, non potrà che confermarne il fondamento e portare alla cancellazione dei finanziamenti PNRR.

Scongiurare questa evenienza è lo scopo del presente esposto e dell’appello pressante che rivolgiamo ai destinatari in indirizzo affinché intervengano tempestivamente -  data la prossima scadenza del 31 maggio 2022  per la sottoscrizione del Contratto Istituzionale che definisce il programma, le schede dei singoli interventi, le localizzazioni, i cronoprogramma ecc. di attuazione del PNRR – allo scopo di modificare la localizzazione dei siti delle Case di Comunità, Ospedali di Comunità e Centrali Operative per la Città di Torino secondo i criteri fissati dal PNRR stesso, e sia così scongiurato il rischio di perdere i relativi finanziamenti.

Confidiamo nella vostra attenzione e iniziativa.

Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide

Cittadini/e per il Poliambulatorio di via del Ridotto

Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino

Torino,  5 marzo 2022

 

[1] http://www.cr.piemonte.it/delibefo/datiiter.do?numLegislatura=11&numDelibera=219

[2] https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6606057.pdf  oppure https://www.saluteinternazionale.info/wp-content/uploads/2022/02/DM-71-Modelli-e-standard-per-lo-sviluppo-dellAssistenza-Territoriale-del-SSN.html

[3] https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR_3.pdf

[4] http://geoportale.comune.torino.it/web/relazione-illustrativa-generale-e-scheda-quantitativa-dei-dati-urbani

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