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Incontro virtuale pubblico sulle scelte di politica sanitaria per la Città di Torino

Dettagli
Beni Comuni
15 Maggio 2022

20220526 Evento mole dottoressa 600x236

 

Incontro virtuale pubblico

sulle scelte di politica sanitaria

per la Città di Torino

 

Il Decreto Ministeriale n. 71 ormai  è legge.

Stabilisce  gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture sanitarie territoriale previsti dalla Missione 6 Componente 1 del PNRR

 

Il PNRR assegna alla Città di Torino

18  Case della Comunità – una ogni 46.774 abitanti per  €  1 648 640,00 ciascuna

 6  Ospedali di Comunità – uno ogni 100 000 abitanti    €  2 662 000,00 ciascuno

 8  Centrali Operative – una ogni 100.000 abitanti per   €     465 000,00 ciascuna

da realizzare secondo regole e standard ben precisi di prossimità, accessibilità e partecipazione stabiliti dal PNRR Faldone 2 e confermati dal DM n. 71.

Riteniamo che tali regole e standard  non siano rispettati dal Progetto PNRR della Regione Piemonte per la Città di Torino, e che ciò possa pregiudicare il suo accoglimento e relativo finanziamento PNRR - Next Generation UE. 

 

Rischiamo di perdere circa 50 milioni di euro destinati alla medicina territoriale per garantire a tutti/e prevenzione, cura e riabilitazione della salute.

giovedì 26 maggio - ore 21

https://us02web.zoom.us/j/84146589585?pwd=T28xc2VsQ0JDeUl3Vnczc2dmMjlCUT09

 

Vittorio AGNOLETTO – Università degli Studi di Milano

Eleonora  ARTESIO – ex assessore regionale alla Sanità

Elena RUBATTO -  Coordinatrice  Primary Health Care

Marco ROMANELLI – ANAAO Assomed Città della Salute di Torino

                            

ne parlano con

 

l’assessore comunale alle politiche sociali Jacopo ROSATELLI.

l’assessore regionale alla sanità Luigi G. ICARDI  *in attesa di conferma 

 

Sono invitati tutti i Presidenti delle Circoscrizioni cittadine, titolari del diritto alla programmazione sanitaria comunale ex Artt. 7 e 15 della Legge Regionale n.18/2007

“…per la Città di Torino, le Conferenze dei presidenti di circoscrizione, concorrono alla definizione degli indirizzi generali di programmazione socio-sanitaria...”

 

 L'evento è organizzato da:

logo attac torino 100x80

ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Educazione popolare rivolta all’azione

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 347 9443758 – www.attactorino.org

La playlist con i video di tutti gli interventi è qui: https://youtube.com/playlist?list=PL2Txgr0itZ1FXntqZqob-qvjQM4zwCteU

 

Video dei singoli inteventi

 

Introduzione di Mariangela Rosolen (Attac Torino)


Intervento di Vittorio Agnoletto (Università degli Studi di Milano)


Intervento di Eleonora Artesio (ex assessore regionale alla Sanità)


Intervento di Elena Rubatto (Coordinatrice Primary Health Care)


Intervento di Marco Romanelli (ANAAO Assomed Città della Salute di Torino)


Intervento di Jacopo Rosatelli (Assessore alle politiche sociali del Comune di Torino)


Dibattito e conclusioni

 

Scarica la locandina dell'evento [.pdf, 1 MB]

Vai all'evento facebook

Valutazione partecipativa del manager della Sanità di Torino Dott. Carlo Picco

Dettagli
Beni Comuni
19 Aprile 2022

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Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide

https://www.facebook.com/RiapriamoIlMariaAdelaide/

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Scarica questo volantino [.pdf, 142 KB]

Scarica il modulo per la raccolta firme [.pdf, 291 KB]

 

Utenti e cittadini sono i datori di lavoro dei manager della Pubblica Amministrazione e hanno il diritto di valutare le loro prestazioni in base alle “Linee Guida sulla valutazione partecipativa nella PA”[1] emanate dal Governo nel 2019, secondo le quali la partecipazione al processo di valutazione deve essere il più possibile accessibile, inclusiva e aperta, assicurando uguale possibilità di partecipare a tutte le persone interessate.

Il dr. Carlo Picco è il direttore dell’ASL Città di Torino e deve applicare la legge sanitaria nazionale e quella regionale per la prevenzione e per la continuità delle cure per tutti gli abitanti della nostra città.

Per legge egli deve fondare la programmazione sociosanitaria sulla conoscenza e distribuzione territoriale dei bisogni reali della popolazione, che dipendono da più fattori: il genere, l’età, i rischi professionali, l’inquinamento, la condizione abitativa, la certezza e la sufficienza del reddito, il livello di istruzione, l'accessibilità ai servizi.

Il mancato conseguimento degli obiettivi di salute e assistenziali costituisce per il direttore generale grave inadempimento contrattuale e comporta la decadenza automatica dello stesso.[2] Qualora la Regione non intervenga, la sua revoca può essere richiesta dalla Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione.[3]

Noi cittadini/e torinesi,

solidali con chi vive e lavora in Aurora Rossini Vanchiglietta

riteniamo il Dr. Picco inadempiente rispetto

agli obblighi del suo incarico perché:

 

il direttore dell’ASL Città di Torino

* in tutti questi anni ha ignorato le richieste, sollecitazioni, iniziative per  dare adeguati servizi sanitari al nostro territorio, a partire dalla riapertura del Maria Adelaide,

* pur dichiarando di condividere il progetto di Riapertura dell’ex-ospedale[4], non ha mai mantenuto l’impegno, da lui assunto in ben tre incontri pubblici, di trasmettere il progetto all’Assessore regionale alla Sanità (che ancora il primo luglio 2021 ha negato di averlo mai ricevuto)

* da anni è inerte rispetto allo stato di abbandono degli 11.000 m² del Maria Adelaide e al conseguente spreco di denaro pubblico in spese di sorveglianza e utenze dell’edificio vuoto, e in affitti  di locali privati (Robe di Kappa, Nuvola Lavazza) dove effettuare vaccinazioni anti-Covid, test e tamponi molecolari,

* dal PNRR-Piano nazionale di Ripresa e Resilienza della Regione Piemonte risulta che non ha richiesto alcun finanziamento per sanità di Torino[5],  

* quando ha capito che per Torino erano disponibili decine di milioni di euro del PNRR per 18 Case della Comunità (una ogni 50 000 abitanti, aperte 24 ore su 24), 6 Ospedali di Comunità (uno ogni 100 000 abitanti) e 9 Centrali Operative, ha cambiato etichetta ai vecchi poliambulatori esistenti, e concentrato nell’ex-Ospedale Einaudi di Largo Cigna ben 2 Case della Comunità + 2 Ospedali di Comunità + 3 Centrali Operative[6]: lasciando ancora vuoto e inutilizzato il Maria Adelaide,

CHIEDIAMO pertanto

che il Dr. Carlo Picco sia rimosso dall’incarico

e sostituito da un/a dirigente in grado di rispettare la legge sanitaria nazionale e regionale per rispondere al bisogno di salute e sicurezza di chi vive e lavora in Aurora Rossini Vanchiglietta.

 

FIRMIAMO

# per difendere la nostra sanità pubblica

# per non perdere i finanziamenti  europei per la medicina di base

# per la riapertura del Maria Adelaide

 Torino, aprile 2022 

 

[1] https://performance.gov.it/system/files/LineeGuidaeRifNorm/LG_Valutazione_partecipativa_28-11.pdf

[2] Decreto Legislativo n. 502, 30 dicembre 1992, art.3-bis,

[3] Legge Regione Piemonte n.18, 6 agosto 2007, art. 7, d)

[4]   http://bit.ly/3ltQYdW

[5] https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-06/Next-generation-Piemonte_censimento-progetti-6.5.21.pdf  v. pagg. 22-27 e pagg.156-159

[6]   https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7560960.pdf

 

Dove firmare:

Sabato 7 Maggio 2022 ore 10-12 Piazza Foroni angolo Via Santhià


Sabato 21 Maggio 2022 ore 10-12 Piazza della Vittoria angolo via Villar


Sabato 28 Maggio 2022 ore 10-12 Via Moretta angolo Corso Racconigi


Sabato 4 Giugno 2022 ore 15.30-19 Corso Appio Claudio - Int.111- Parco della Pellerina


Domenica 12 Giugno 2022 ore 15-19 Via Catania angolo via Pisa


Domenica 19 Giugno 2022 ore 15-19 cso Regio Parco 28, nella parte interna pedonale del corso – fronte Torre/Scuola Lessona.


Sabato 25 Giugno 2022 ore 15-19 cso Valdocco angolo via Garibaldi 

 

Tra false promesse e illusioni: che fine farà l'ex ospedale Maria Adelaide?

Dettagli
Beni Comuni
14 Aprile 2022

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Dopo oltre un anno di mobilitazioni, possiamo dire che se il Maria Adelaide non è già stato venduto, se si è tornati a parlare concretamente di riapertura dell’ospedale. Se il nostro progetto ha raccolto consensi e sostegno è merito dell’assemblea popolare, dei collettivi, dei sindacati di base, delle realtà associative dal basso.

Tuttavia la Regione, a guida Lega, si è limitata a concedere solo 1.000mq sui 13.000 per un poliambulatorio territoriale, continuando ciecamente a proporre uno studentato per le Universiadi, malgrado il disinteresse delle Università che non fanno parte del comitato promotore. Gli interessi da salvaguardare sembrano chiari, la Regione vuol fare cassa con quella struttura a qualsiasi costo. Una direzione politica ancor più imbarazzante, se pensiamo che i soldi del PNRR per la sanità prevedono la diffusione territoriale e capillare dei presidi sanitari: 1 ogni 50.000 abitanti.

Eppure, senza vergogna, la Regione – per la sola circoscrizione 7 – ha concentrato all’ex Astanteria Martini (via Cigna 74): 2 Case della Comunità, 2 Ospedali di Comunità e 3 Centrali Operative, mentre nella stessa sede di Lungo Dora Savona si rifà la facciata con 2 case di comunità. Il resto di uno dei territori più densamente popolati di Torino rimane sguarnito.

Nulla è cambiato rispetto alla solita volontà accentratrice dei “grandi poli sanitari”, anche in barba non solo alle direttive del PNRR, ma alla stessa esperienza Covid.

Ma il Comune cosa fa? Al momento si è limitato ad un banale e non vincolante Ordine del Giorno con cui si dichiara che il Maria Adelaide deve essere destinato ad uso ospedaliero all’interno del PNRR.

L’Assessore Rosatelli, alla sua prima dichiarazione pubblica dopo la nomina, si era speso per il Maria Adelaide, ma dopo mesi ancora nulla di concreto si è visto. Far buon viso a cattivo gioco non lo distingue dalla classe politica che ha sempre pubblicamente disapprovato.

Queste non sono critiche ideologiche: fra le tante esperienze di pasticcio fra PD e Lega – dopo anni di promesse pubbliche che andavano in un’altra direzione – possiamo citare la recente vendita dell’Ospedale di Settimo.

Tuttavia le lotte di questi anni hanno tenuto i riflettori accesi sul Maria Adelaide, così da costringere gli Enti Locali ad indossare una falsa maschera e muoversi nell’ombra.

È ora di svelare le ultime contraddizioni con poche domande:

  • Perché la Regione sbandiera sugli organi di stampa che il Maria Adelaide dovrà diventare uno studentato per le universiadi, anche quando le Università non sono neanche i promotori e non hanno più espresso interesse per la struttura?
  • Cosa aspetta il Comune, e l’assessore Rosatelli, a dar seguito all’Ordine del Giorno che assegna all’area non solo la destinazione ospedaliera ma anche il vincolo pubblico, prima dell’approvazione del PNRR il 31 maggio?

È nostra viva preoccupazione che a scadenza della presentazione del PNRR sulla sanità (su cui abbiamo comunque formalizzato una segnalazione agli organi di vigilanza europei), se il Comune non preme la Regione per l’inserimento dell'ospedale nel PNRR e non formalizza la sua destinazione sanitaria a carattere pubblico, il Maria Adelaide rimarrà vuoto e nuovamente in vendita al solito privato.

Su questo versante abbiamo è già iniziata una raccolta firme per la rimozione del Manager sanitario della Regione Dr. Picco, viste le sue chiare inadempienze rispetto alle leggi sanitarie e ai criteri e standard stabiliti dal PNRR.

Entro la scadenza di fine maggio terremo diverse azioni per rivendicare la giusta destinazione dell’ex ospedale.  La prima di queste è una conferenza stampa all’ex Astanteria Martini di via Cigna 74, giovedì 21 aprile ore 11.30. In vista di un momento decisivo invitiamo tutte e tutti alla partecipazione!

Mancano pochi passaggi perché il Maria Adelaide diventi una Casa della Comunità, ma dobbiamo togliere la maschera agli ipocriti.

 

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