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6 Maggio 2020: Adesione all’iniziativa per il Commissariamento della sanità piemontese

Dettagli
Beni Comuni
06 Maggio 2020

sanita petizione

In questi giorni, in cui i numeri dell'epidemia proiettano la Regione Piemonte alla vetta della non invidiabile graduatoria delle regioni colpite in Italia  (e di conseguenza in Europa) viene proposta da gruppi di cittadini una petizione popolare per chiedere il commissariamento, da parte del Governo nazionale, dell'attuale amministrazione della Regione Piemonte.

Questo è un segnale positivo della volontà della cittadinanza di agire, di partecipare, di prendere in mano razionalmente il proprio destino in un momento in cui tutto, in primis i media main-stream (unici rimasti sulla scena comunicativa),  spingerebbe la popolazione alla passività, all'irrazionalità, a una cupa e rassegnata subordinazione.

Quest'iniziativa è ampiamente giustificata dalla pessima conduzione dell'emergenza da parte della giunta Regionale. L'utilizzo delle RSA per l'inserimento di soggetti positivi al virus con catastrofiche conseguenze ne è solo l'esempio più' lampante.

Il Comitato di Attac Torino aderisce e sostiene l'iniziativa della petizione popolare: https://www.change.org/p/commissariare-la-sanit%C3%A0-piemontese-adesso .

Riteniamo di aggiungere e condividere alcune considerazioni.

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28 Aprile 2020: documento sulle criticità della Fase 2

Dettagli
Beni Comuni
27 Aprile 2020

imm sanità

Dopo  un primo confronto pubblico Attac Torino ritiene necessario un approfondimento, in concomitanza con l'avvio della cosiddetta “Fase 2”, fase in cui l'unica certezza è quella del nome.

Incertezza particolarmente grave nella nostra Regione dove il rilassamento delle misure di sicurezza (che riteniamo dolorose ma necessarie) coincide con l'aver raggiunto il poco invidiabile primato di essere diventata  la Regione in Italia con la più' elevata crescita dell'infezione.

La pessima gestione della crisi ad opera della nostra amministrazione regionale ha portato gruppi di cittadini a lanciare la proposta di una grande petizione per chiedere al Governo il commissariamento della Regione Piemonte, per i seguenti motivi:

*  I preavvisi e gli avvisi ufficiali non hanno fatto scattare le misure di prevenzione necessarie, tutto si è scaricato sugli ospedali che ne sono stati travolti. La pigrizia intellettuale e l’abitudine aborriscono i messaggi che li disturbano. 

*  La gestione aziendalistica – e non come servizio pubblico - della sanità ha considerato come costi antieconomici  da comprimere al massimo possibile quelli che sono invece fattori indispensabili alla produzione della sicurezza sanitaria collettiva : 

- La drastica riduzione dei medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari  e il numero chiuso alla Facoltà di   Medicina (450 nel 2019 più 70 in lingua inglese)

- La chiusura di ospedali  e di presidi sanitari di base per concentrare saperi e risorse nella Città della  Salute

- Taglio dei posti letto di terapia intensiva, al di sotto della media europea

- Gestione “just in time”   (flux tendu) al posto di un prudente stoccaggio di  scorte di  DPI –

   Dispositivi di Prevenzione Individuali  (mascherine, guanti, grembiuli, camici, calzature per la     

   protezione del  personale) e degli  strumenti necessari : test, tamponi, apparecchi respiratori

-  cancellazione delle mail di segnalazione da parte dei medici di base dei pazienti in quarantena  

   domiciliare

-  Scandalo delle RSA

-  2 USCAS - Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale sulle 20 previste

-  Nessuna attivazione dello screening di massa per individuare e curare tempestivamente le persone               

    contagiate e  isolare i focolai  di contagio

Tutto questo  si manifesta  in un contesto in cui  anche un comunicato stampa dell'Ordine dei Farmacisti viene trascurato (un tempo si sarebbe più' correttamente detto censurato) dai media. 

Ma lo scandaloso utilizzo a senso unico dei media, fino alle minacce a chi non si allinea (v. denuncia Report) è solo uno degli elementi di scenario. Altrettanto se non più scandalosa è la mercificazione della ricerca e della conoscenza attraverso i brevetti dei medicinali,  inaudita fonte di trasferimento di  enormi risorse verso realtà monopolistiche.

Commissariare la Regione Piemonte per cambiare rotta e  gestire la Fase 2 della sanità piemontese non più con i criteri mercantili dei costi-benefici, ma ripristinando il Servizio sanitario pubblico a fini di prevenzione e cura, con la riapertura degli ambulatori di quartiere e ospedali di territorio e il concorso della rete delle farmacie per effettuare con urgenza

  • Screening di massa per scoprire i potenziali contagi, filtrare gli ammalati secondo la gravità, individuare e isolare i focolai.
  • dal 4 maggio disponibilità di mascherine efficaci per tutti, a prezzo controllato,
  • chiara indicazione di chi controllerà – e con quali poteri - il rispetto delle regole nei luoghi di lavoro, e per recarsi al lavoro.

Approfondire questi temi - o almeno iniziare a farlo - può essere il modo per dare un senso più ragionato alle giuste reazioni di protesta dei cittadini.

22 Aprile 2020, Comunicato congiunto di CGIL Torino e Comitato Acqua Pubblica Torino

Dettagli
Beni Comuni
23 Aprile 2020

 

OGGI EMERGENZA SANITÀ, DOMANI EMERGENZA ACQUA.
OCCORRE INTERVENIRE A DIFESA DEL SISTEMA PUBBLICO, INVESTIRE SULLA SANITÀ PUBBLICA, NELL’EMERGENZA E SOPRATTUTTO IN FUTURO.
La drammatica situazione sanitaria che l’Italia sta vivendo in questi mesi non è dovuta solo alla pandemia Covid-19, ha anche ragioni che affondano radici e responsabilità nel nostro recente passato.
Il nostro Servizio sanitario nazionale che costituisce un’eccellenza e che è nato per tutelare il diritto alla salute di ogni persona, ha subito in questi anni troppi tagli.
Secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato, tra il 2009 e il 2017 la sanità pubblica nazionale ha perso oltre 8.000 medici e più di 13 mila infermieri.
Nello stesso periodo, a fronte di una sostanziale stabilità di risorse per il servizio sanitario pubblico nonostante l’aumento dei bisogni, sono cresciuti i fondi destinati alla sanità privata (che ha come principale scopo il profitto) e la spesa individuale dei cittadini: sono aumentate le liste d’attesa, e spesso il costo del ticket ha impedito alle persone più deboli economicamente di potersi curare.

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