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20/12/2020  Cavallerizza? Privatizzata... al  galoppo

Dettagli
Sul futuro della Cavallerizza
20 Dicembre 2020

 

 Cavallerizza? 

Privatizzata... al  galoppo

 

E’ stato reso noto che all'Ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale di Lunedì 21 dicembre  è iscritta la delibera di approvazione del PUR – Progetto Unitario di Riqualificazione che privatizza la gran parte del complesso della Cavallerizza Reale

Per accelerare la procedura, l'assessore ha richiesto l’applicazione dell’Art.35 del Regolamento che consente l'immediata trasmissione della delibera al Consiglio senza attendere la conclusione dell’esame da parte della competente Commissione Consiliare.

La fretta di privatizzare è impressionante, sia da parte degli amministratori che da parte dei possibili acquirenti. 

Un bene delle nostra Città, un Patrimonio dell'Umanità, dovrebbe diventare proprietà di una fondazione bancaria e di altre attività “di Gran Prestigio”. L'alienazione del patrimonio pubblico sarebbe irreversibile, per sempre!

 

S.O.S Cavallerizza

 

 Il Consiglio Comunale dimostri di essere all'altezza della sua Storia: dica di NO

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17 dicembre 2020: Cavallerizza reale : la cultura è la cura

Dettagli
Sul futuro della Cavallerizza
08 Dicembre 2020

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Uscire dall’economia del profitto, costruire la società della cura.

Avere cura della Cavallerizza Reale.


Evento Online: Giovedì 17 dicembre 2020, ore 20.45



Anche il destino della Cavallerizza è segnato dal Piano regolatore della Città del 1995.

La Sindaca Appendino lo conferma con la sua Revisione: poche regole, tanta flessibilità, molta “semplificazione”: in sostanza ancor meno “lacci e lacciuoli” urbanistici, così da consegnare la città fisica, del tutto indifesa, agli interessi speculativi, fondiari e immobiliari.

Come non definire menzogneri gli impegni elettorali della candidata Appendino che prometteva "interruzione del processo di vendita della Cavallerizza Reale....trasformazione...in polo culturale sotto il controllo pubblico". Nonostante gli atti formali presi poi dal Consiglio Comunale, la Sindaca ha continuato a esplorare ogni possibilità di vendita fino ad arrivare all'attuale Progetto unitario di Riqualificazione (PUR) del Compendio Cavallerizza Reale appena votato in Giunta. Quasi fotocopia di quello prodotto da Fassino: il PUR è fatto per garantire ai privati tutti i possibili usi di quel bene, tranne un brandello per poter dire che c’è ancora una parvenza pubblica destinata a "un grande polo culturale".
Un 'grande' polo culturale in una frazione insignificante dei 40.000 mq complessivi del Compendio? Niente consultazione popolare, niente partecipazione democratica alle decisioni di così grande rilievo. Basta il voto del Consiglio comunale. Ma non tutti sono d’accordo.

Noi sosteniamo che l’alternativa è possibile: CAVALLERIZZA È UN BENE STORICO E CULTURALE DA NON SNATURARE, DA NON SFRUTTARE A FINI DI LUCRO MA DEL QUALE AVERE INTERAMENTE CURA COME ELEMENTO FORTE DELLA NOSTRA IDENTITÀ DI CITTADINI TORINESI, E PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO.

Cerchiamo insieme di capire bene come stanno le cose e rompiamo il silenzio dei chierici locali.

Ne parliamo con:


Paolo BERDINI, architetto, ex assessore all’urbanistica e ora candidato sindaco di Roma;

Tomaso MONTANARI, storico dell'arte, accademico e saggista italiano.

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Introduzione di Elisabetta Forni

Intervista a Tomaso Montanari

Intervento di Emanuele Negro

Intervento di Paolo Berdini

Intervento di Attac Torino (Mariangela Rosolen e Stefano Risso)

Intervento di Enrico Bettini

Dibattito

Conclusioni di Paolo Berdini



Per collegarsi ZOOM: https://us02web.zoom.us/j/83516829293?pwd=VVhWM3gvZzBvMkxsKzVGSmMzQlpMUT09

Per diffondere l’evento: https://www.facebook.com/events/214127740162581

dicembre 2020, cell. 388 8597492

Riqualificazione di Cavallerizza Reale:L’alternativa all’estrazione di ricchezza è la costruzione del benessere della comunità

Dettagli
Sul futuro della Cavallerizza
31 Gennaio 2020

menospa

 

SE la nostra Sindaca e suoi 5stelle avessero un po’ di immaginazione e un qualche ascendente su Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbero considerare positivo l’ingresso dell’Università nella cordata che progetta la rinascita di Cavallerizza Reale,

SE l’Università perseguisse davvero la regia pubblica della prospettata ristrutturazione, il Comune avrebbe un prestigioso alleato per riportare CDP al suo ruolo originario di sostegno finanziario agli Enti Pubblici utilizzando le risorse provenienti dalla raccolta postale, attività qualificata come “servizio di interesse economico generale”

SE invece di invocare il debito come alibi per ogni misfatto sociale, il Comune di Torino proponesse a Università e CDP una nuova alleanza per investire la ricchezza prodotta dal risparmio postale dei torinesi nel soddisfacimento dei bisogni sociali e ambientali della nostra comunità, smettendo di usarla come leva per l’espansione dei mercati finanziari e l’espropriazione dei beni comuni… la Banca Sanpaolo non sarebbe contenta, ma i torinesi sì.

Di questo dovrebbe farsi carico il piano di rinascita di Cavallerizza Reale, presentato dalla magnifica cordata. Invece differisce ben poco dai piani precedenti, legittimati dal Piano Regolatore Generale del 1995, mai riveduto se non per l’aggiunta del parcheggio sotto i Giardini Reali (che ora verrebbe cancellato, come sembrano escluse le destinazioni d’uso più sconvenienti, tipo supermercati, alberghi). Ma ciò non basta a rendere accettabile la privatizzazione di quel bene pubblico.

La magnifica cordata ripropone infatti la mano di ferro della speculazione fondiaria e immobiliare sul futuro di Cavallerizza. Per estrarre ricchezza da quel bene storico- architettonico della nostra comunità, lo suddivide in proprietà diverse e diverse funzioni, dagli uffici direzionali del Sanpaolo alle “opere buone” della sua Fondazione Paideia, al pensionato d’alto bordo per studenti, a prezzi conseguenti. Il Sanpaolo non investe in residenze pubbliche universitarie, ma offre agli studenti prestiti di studio di 50.000 euro, condannandoli a decenni di rimborsi e a condizioni di disuguaglianza.
Ripristinare il ruolo pubblico e sociale di CDP e dell’Università è determinante per impedire che l’ ente locale si trasformi da erogatore di servizi per la collettività in facilitatore dell’espansione della sfera di influenza dei capitali finanziari, da garante dell’interesse collettivo a sentinella del controllo sociale delle comunità.
Passa anche dagli sgomberi più o meno “dolci” del MOI, dell’Asilo, della Cavallerizza, la trasformazione autoritaria, la progressiva riduzione della democrazia di prossimità, la spoliazione dei beni comuni della comunità locale.
Il Progetto di rinascita della Cavallerizza Reale non obbedisca al Sistema Torino, dia il segnale del cambiamento.

Comune di Torino : OPEN for business

Dettagli
Sul futuro della Cavallerizza
29 Novembre 2019

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ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini

Comitato torinese – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 347 9443758 – www.attactorino.org

Comune di Torino : OPEN for business

La Fondazione OPEN aveva il compito di raccogliere soldi per finanziare iniziative politiche e, si dice, acquistare ville, distribuire bancomat e altro.

Sarà la magistratura a stabilire se, così facendo, ha violato la legge sul finanziamento ai partiti. 

Quel che è certo è che la Fondazione è un ente di diritto privato e può fare tutto quello che la legge non vieta.

Anche la Fondazione Beni Comuni voluta da accademici torinesi e dal Movimento 5stelle, potrà fare tutto quello che la legge non vieta. Anzi, di più: potrà finalmente applicare il Piano Regolatore che destina il complesso della Cavallerizza Reale a commercio, albergo, uffici, residenze di alto bordo. Una pacchia per speculatori finanziari e immobiliari. Il tentativo di impedirlo dei volonterosi di Cavallerizza 14.45  è stato abilmente vanificato con il recente embrassons-nous di sindaca+questore+accademici e occupanti dell’ultima ora.

La Fondazione Beni Comuni farà da copertura all’ennesimo episodio di mani sulla città che avrà questo svolgimento: la Città conferisce la proprietà di Cavallerizza alla Fondazione, i soldi li mettono Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione e Banca Sanpaolo, CRT e CRC (Equiter), per conto proprio e/o degli speculatori, e hanno già pronto – ma è tuttora segreto - il PUR, Progetto Unitario di Valorizzazione (sic!) del compendio Cavallerizza Reale, in attuazione delle previsioni del  Piano Regolatore.

Avrà le mani in pasta anche un figlio Maestrelli (quello dei 700 milioni alla Fondazione OPEN) nominato dal Governo Renzi nel Cda di CDP Immobiliare, sì proprio quella del protocollo d'intesa con il Comune di Torino per Cavallerizza, MOI, Thyssen, Superga…

Il Consiglio comunale? Lunedì 2 dicembre, approvando il Regolamento Beni Comuni, se ne lava le mani, conferendo i suoi poteri e il patrimonio pubblico a un ente di diritto privato. Un altro passo verso lo svuotamento dell'istituzione democratica più vicina ai cittadini e di dissipazione dei loro risparmi postali.

Torino, 29 novembre 2019

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