28 Febbraio 2023: Un nuovo ospedale accanto a una nuova industria a rischio nell'area Thyssenkrupp

➡️ La Circoscrizione 4 San Donato Campidoglio Parella ha dimostrato attenzione alle preoccupazioni dei torinesi per il progetto della Regione di costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria alla Pellerina. E venerdì scorso ha invitato Regione e Comune a informare gli abitanti nell’assemblea pubblica in via Servais.
Per conoscere alcune importanti decisioni del Comune di Torino si è costretti ad aspettare che Sindaco e Giunta le comunichino a La Stampa, ignorando il Consiglio comunale e le sue commissioni.
In questi giorni veniamo così a sapere che sono in cantiere alcuni grossi investimenti in Città. Mentre i consiglieri interpellano qui e là su lampioni spenti, incroci pericolosi, piste ciclabili e così via, La Stampa ci informa che l’INAIL investirà 185 milioni di euro in un “Nuovo Ospedale Maria Vittoria alla Pellerina” e non in una più efficace prevenzione degli infortuni sul lavoro che pongono Torino al 4° posto in Italia per numero di infortuni con il 9% delle vittime.
Che Torino abbia un drammatico bisogno di posti letto ospedalieri, di medici e infermieri, lo dicono tutti, e a voce spudoratamente più alta proprio quelli, di ogni risma politica, che negli ultimi decenni hanno eliminato migliaia di posti letto chiudendo Ospedali come l’Astanteria Martini, il Valdese, il Maria Adelaide.
Ma con la costruzione di un nuovo Ospedale alla Pellerina, il vecchio Maria Vittoria, in una zona semi-centrale di Torino, rischia di diventare, al pari del Maria Adelaide, un succulento bocconcino immobiliare come lo è stata l’area del Lingotto acquistata dalla Regione per il Parco della Salute accollandosi 20 milioni di costi di bonifica, e per il quale il Presidente Cirio pietisce ora altri finanziamenti dal Governo nazionale.
Finalmente, due consigliere comunali fanno sapere via social che non sono tanto d’accordo. Comincino a metterlo agli atti del Consiglio Comunale con i numerosi strumenti di cui dispongono.
Non dovrebbe essere d’accordo nemmeno l’Assessore all’Urbanistica, se non erano parole vuote quelle rilasciate a La Stampa nell’intervista del 19 ottobre scorso, sul nuovo Piano Regolatore, lo stop al consumo di suolo, la cura dell’ambiente, ecc. ecc.
Le sue parole sarebbero convincenti se avviasse subito – in assoluta trasparenza - le procedure necessarie per la cessione gratuita alla Città del complesso Thyssen di oltre 140.000 mq, originariamente di proprietà pubblica, a parziale risarcimento dei danni ambientali e umani che la proprietà privata di quell’area ha provocato, al fine di avviare il suo recupero – di valore anche simbolico - a Ospedale finanziato da Fondi per la sicurezza sul lavoro dell’INAIL - Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro che ammontano a 40 miliardi di euro.
Torino, 27 ottobre 2022
Utili INAIL
INAIL - Relazione annuale 2021: dopo la pandemia l’impegno dell’Istituto per una ripresa nel rispetto della tutela della salute e sicurezza sul lavoro
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/comunicati-stampa/com-stampa-relazione-annuale-inail-2021.html
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Le riserve tecniche sono pari a circa 34 miliardi e 829 milioni di euro, coperte per il 99% da liquidità versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.
Relazione annuale 2021 del Presidente INAIL alla Camera dei Deputati, 25 luglio 2022
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“Si hanno riserve tecniche di circa 34 miliardi e 829 milioni; le riserve sono “coperte” per il 99% da liquidità (versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione).”
Registrazione - https://webtv.camera.it/evento/21157
INAIL Bilancio consuntivo 2021
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-bilancio-consuntivo-2021.pdf pagg. 164-165
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La situazione amministrativa dell'Istituto, in relazione ai fatti di gestione sopra analizzati, presenta, alla fine del 2021, un avanzo di amministrazione di € 40.460.704.576.
Consiglio di indirizzo
https://www.inail.it/cs/internet/docs/delibera-civ-n-10-3-settembre-2021-parere_6443166306631.pdf
Il Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dello stesso INAIL si lascia andare a questo commento:
https://mysuperabile.inail.it/cs/superabile/interventi-inail/20210906-nf-consuntivo-inail.html:
“…. Le riserve in Tesoreria sfiorano i 40 miliardi di euro e il paradosso è che tutto questo utile nei fatti si rivela 'inutile' per garantire maggiori tutele ai lavoratori infortunati e affetti da malattia professionale, alle loro famiglie e per sostenere le imprese nelle azioni di prevenzione attraverso un rafforzamento delle attività di ricerca, formazione e informazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro". "C'è da chiedersi se l'Inail - conclude il Presidente Luciano - sia un ente chiamato a svolgere i compiti che la legge gli attribuisce oppure venga considerato una cassaforte per custodire liquidità. Emerge sempre più prepotentemente l'ancora irrisolta questione di un riconoscimento di una maggiore autonomia della Governance dell'Istituto che le Parti Sociali devono definire con Governo e Parlamento. Continuerò ad insistere su tale istanza perché sono convinto che lo scioglimento di questo nodo possa incidere positivamente sulla riduzione delle morti sul lavoro".
ATTAC - Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’Aiuto ai Cittadini
Comitato torinese –
L’intervista a La Stampa del 19 ottobre dell’Assessore Mazzoleni fa capire perché, a un anno dal suo insediamento, abbia proposto così poche delibere al Consiglio comunale ed abbia messo da parte la tardiva e inadeguata revisione del vecchio PRG avviata dalla precedente maggioranza 5Stelle.
Riteniamo condivisibili le ragioni dei “ritardi” : dallo stop all’eccesso di deroghe al vecchio Piano (circa 600 varianti) alla decisione non di aggiustare il vecchio ma di redigere un nuovo PRG.
Basta con le scartoffie accumulate in tutti questi anni per accontentare gli interessi speculativi mascherati malamente da giaculatorie pseudo ambientaliste o sociali dell’ex assessore betoniera.
La crisi economica e climatica, la crisi energetica incombente, impongono davvero soluzioni alternative alla struttura fisica della città ponendo fine al consumo di suolo, a partire dai grandi spazi industriali tuttora dismessi e dall’abbattimento degli indici edificatori per ridurre la congestione urbana, recuperare e risanare il verde naturale, riconvertire l’edificato fatiscente anche per far fronte all’emergenza abitativa e agli sfratti di cui Torino detiene purtroppo il primato.
Vogliamo sperare che quelle del nuovo responsabile dell’Urbanistica non siano parole al vento e, in tutta modestia, gli offriamo un’apertura di credito affinché – in un processo partecipativo, strumento principale per impedire (o almeno contrastare) il prevalere dei "soliti noti" e dei loro interessi speculativi - i torinesi riprendano finalmente in mano il futuro della loro città
Torino, 20 ottobre 2022